Come tutti gli interventi medici, l’analgesia epidurale comporta benefici, ma anche alcuni rischi ed effetti collaterali negativi, che è necessario conoscere e valutare per decidere se fare ricorso o meno a questa tecnica.
- Spesso l’analgesia induce nella
partoriente un calo di pressione, che la costringe a trascorrere il
travaglio distesa a letto e le impedisce di camminare o di scegliere
posizioni alternative in grado di favorire la discesa del bambino nel
canale del parto.
- Eliminando o riducendo
fortemente lo stimolo doloroso, l’epidurale altera i meccanismi
ormonali del travaglio: blocca la secrezione delle endorfine,
gli analgesici naturali prodotti dal nostro organismo, e riduce la
produzione dell’ossitocina, tanto che spesso è necessario
somministrare questa sostanza per stimolare le contrazioni.
- Se durante l’esecuzione l’ago
punge accidentalmente la membrana durale, cioè quella che racchiude il midollo spinale, può
insorgere dopo il parto una forte cefalea, della durata di alcune ore
o di alcuni giorni, che costringe la donna a letto, perché la guarigione
avviene spontaneamente con la posizione supina prolungata. Si tratta
comunque di un’eventualità rara, che si verifica nello 0,1% dei casi.
- Il ricorso all’epidurale è
associato a una maggior frequenza di parti operativi, cioè all’utilizzo della ventosa
e alla manovra di Kristeller, cioè la spinta manuale che si
effettua sul fondo dell’utero per aiutare il piccolo a uscire. Questa
associazione, però, è dovuta in parte al fatto che l’analgesia viene
offerta più frequentemente proprio nei casi complicati in cui si prevede
un parto operativo.
- Il parto in analgesia non
richiede la presenza continua dell’ostetrica e può accadere che la futura
mamma si trovi a vivere l’esperienza del travaglio in una condizione di
solitudine. Al contrario, le donne che hanno stabilito un rapporto di
confidenza con l’ostetrica che le segue affrontano il travaglio e il parto
con maggior fiducia nelle proprie risorse e meno ansia e timori. Per
questo chiedono più raramente l’epidurale.
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